famiglia marocchina couchsurfing

Il mio ultimo viaggio in Marocco ha rappresentato per me anche la mia prima volta con Couchsurfing. Non lo conosci? Couchsurfing è una piattaforma che mette in contatto persone in tutto il mondo che vogliono ospitare a casa propria e persone che cercano ospitalità durante i loro viaggi.

Cosa muove tutto questo? Sicuramente non i soldi, visto che chi ospita lo fa gratuitamente. Forse la voglia però da parte degli ospiti di dormire e mangiare gratis? Ma non è questo lo spirito di chi conosce Couchsurfing e decide di utilizzarlo (o almeno così dovrebbe essere).

couchsurfing

Couchsurfing infatti permette di entrare a contatto in maniera profonda con la realtà locale, con le persone del posto che vogliamo visitare, con la loro vita quotidiana, i loro usi e costumi, le loro abitudini quotidiane delle quali noi ospiti saremo testimoni non invadenti.

Se inizialmente la piattaforma era gratuita – ad esempio quando l’ho utilizzata io – oggi è a pagamento: il contributo è di 2,39$ al mese oppure 14,29 $ all’anno

Perché fare un’esperienza di questo tipo? La nostra curiosità di viaggiatori verrà soddisfatta e d’altro canto anche quella degli host che in noi surfers vedono comunque un’occasione di conoscenza e approfondimento di un’altra cultura. Un’opportunità unica magari per chi non si può permettere di viaggiare nel vero senso della parola e lo fa in questo modo rimanendo a casa propria direttamente dal divano.

La famiglia che mi ha ospitato in Marocco, a Fez, è una bella famiglia composta da padre, madre, nonna, due figlie femmine di 24 e 21 anni e un figlio maschio sui 15 anni.

Con loro ho avuto modo di passare tre giorni intensi, come già vi avevo accennato parlandovi principalmente del loro approccio con la religione; di come abbia visto le donne pregare ogni giorno sul loro tappetino, vestendosi prima con i loro abiti tradizionali e coprendosi quasi del tutto compresi i piedi.

religione Marocco

Vivendo con la famiglia ho avuto modo di notare e sperimentare usanze veramente differenti e inconsuete per noi italiani e occidentali.

Bagno

Una volta arrivata in casa la prima cosa “diversa” che ho notato è stata il bagno. Per gli standard del posto la mia famiglia stava economicamente bene: per esempio, ha una casa di 3 piani con un bagno ad ogni livello. Ecco, tutti e 3 questi bagni sono in realtà suddivisi in 2 stanze l’una accanto all’altra. In una stanza c’è il bagno alla turca, senza sciacquone ma con un piccolo secchio da riempire ad un rubinetto, e l’altra stanza con doccia e lavandino.

Dormire

Altra cosa particolare è che nella mia famiglia ognuno ha la proprio camera, ma dormono tutti, ad eccezione del padre, sul divano in salotto. Nella zona giorno infatti c’è un divano che gira intorno per tutto il perimetro, caratteristica dell’arredamento questa che mi hanno detto essere comune a tutte o quasi le case dei marocchini. La sera la famiglia si ritrova sul divano davanti alla tv, fatta una certa ora si sdraiano, tirano su la coperta e sono pronti per dormire così tutta la notte. Forse semplicemente una questione di comodità. Ma che dire se non “bizzarra” questa usanza, almeno agli occhi nostri!

casa marocchina

A tavola

Altro aspetto particolare ma che mi ha divertito e mi è piaciuto molto, sono tutte quelle abitudini che i marocchini hanno a tavola. Per esempio: le posate sono utilizzate pochissimo, si mangia con le mani e spesso attingendo tutti dallo stesso piatto che sta in mezzo alla tavola. Un giorno la mia host mamma aveva preparato della carne e una volta messa al centro della tavola l’ha spezzettata con le mani suddividendola in parti uguali per tutti. Un’abitudine che ho ritrovato vivendo a Londra come au pair con una famiglia pakistana.

Altro punto degno di nota a tavola è l’acqua. Il primo giorno abbiamo mangiato una zuppa, non ho notato nessun bicchiere a tavola e nonostante stessi morendo di sete non ho detto niente perché ho pensato che magari consideravano la zuppa come qualcosa da bere al posto anche dell’acqua. La situazione però si ripresenta anche il giorno dopo con la carne, la brocca d’acqua c’era e in un angolo anche un bicchiere abbandonato, non capivo bene. “Scusa, ma voi durante i pasti non bevete?” dico io a una delle due ragazze, “Si, certo” mi risponde passandomi il bicchiere che stava nell’angolo: “Beviamo qui, tutti dallo stesso bicchiere!”. Non ci ho pensato molto, chi se ne importa e ho bevuto anche io dal bicchiere del popolo!

mangiare in Marocco

Stessa cosa per i tovaglioli. Già al ristorante avevo notato come fossero avari nel dispensare tovagliolini, di solito ce n’è solo uno, veramente sottile e quasi inutile alla sua funzione. A casa non vedevo nemmeno un tovagliolo sulla tavola, così al secondo pasto mi decido a chiedere delucidazioni. Alla mia richiesta la mamma tira fuori un fazzoletto di stoffa dicendomi che al massimo si passano quello, ma solitamente non usano niente e si lavano le mani a fine pasto. Anche io ovviamente mi sono adeguata, solo che durante i pasti mi alzavo tipo 2-3 volte per andare in bagno a lavarmi le mani!

Adesso a casa mia continuo a consumare molti tovaglioli, ma questo vizio del mangiare con le mani, anche se sperimentato per poco, mi piace da morire e quasi non riesco a togliermelo. Quanto è bello sporcarsi le mani e leccarsi le dita!?

Non posso che dire che la mia prima volta con Couchsurfing è stata un successo, l’esperienza più interessante e profonda di tutto questo viaggio. Sicuramente anche per i prossimi viaggi, in terre culturalmente lontane dalla nostra, cercherò di nuovo ospitalità attraverso questa piattaforma per farmi un’idea migliore e più completa del paese che sto visitando, per farmi nuovi amici e allargare i miei orizzonti.

couchsurfing in Marocco

Anche se su Couchsurfing sono molti gli host, a volte trovare quelli più adatti alle vostre esigenze non è semplice. Muovetevi quindi per tempo, creando un profilo che parli veramente di voi, dei vostri gusti e del perché desiderate fare un’esperienza del genere. Vedrete che non ve ne pentirete!