Uno dei motivi che sicuramente mi hanno spinta verso un viaggio in Marocco è quello di poter vivere per la mia prima volta un’esperienza nel deserto.
La seconda volta invece è stata nel deserto del Wadi Rum in Giordania.
Le mete che più sogno sono quelle che mi permettono di vivere e provare ambienti totalmente differenti a quelli a cui sono abituata a casa o in generale nei viaggi più frequenti in Europa. Il deserto è in assoluto uno di quei luoghi lontanissimi da ciò che si può sperimentare nella nostra vita quotidiana, sia a livello paesaggistico ma anche di percezioni, di suggestioni e di emozioni che passeggiando tra le sue dune si possono provare.
Deserto Marocco: Erg Chebbi o Erg Chigaga?
Volendo visitare il deserto del Marocco si hanno due opzioni: Erg Chigaga (a sud di Zagora) e Erg Chebbi (a Merzouga).
Il primo è più selvaggio e anche più difficile da raggiungere, il secondo può essere raggiunto autonomamente anche con i mezzi pubblici da diverse città in quanto il villaggio di Merzouga, ultimo avamposto, si trova a due passi dalle dune. Quest’ultimo appunto è il deserto del Marocco che ho visitato io.
L’Erg Chigaga in Marocco sarà invece la vostra scelta se magari avete andata e ritorno su Marrakech.
Io venivo appunto da Marrakech, dopo essere passata anche da Ouarzazate, e proseguivo per la mia esperienza in famiglia a Fes, città a nord dalla quale avevo il volo di ritorno.
Escursione nel deserto del Marocco
L’escursione nel deserto del Marocco, che sia a dorso di dromedario o meno, è necessario farla attraverso l’aiuto di guide locali. Qualche avventuriero che ha provato a cimentarsi da solo nell’impresa non ne è tornato vivo. Le auto si possono impantanare, non sempre c’è segnale per il gps o per il cellulare, le temperature sono veramente alte di giorno e non ci sono punti di riferimento. Solo le guide e chi ha vissuto davvero fra le dune può districarsi con facilità in questo tipo di ambiente.
Per la mia escursione nel deserto di Erg Chebbi mi sono affidata a Vacanze nel deserto, con i quali ho iniziato a parlare via mail fin dall’Italia per organizzare al meglio le mie giornate secondo i miei gusti e le mie esigenze.
Per email e whatsapp ho potuto parlare in italiano con M’barek e Stefania e così anche al mio arrivo in quanto i ragazzi che mi hanno accolto e fatto poi da guida sono abbastanza fluenti in italiano, cosa non da poco. Questo perché durante le escursioni nel deserto del Marocco si possono avere vari bisogni e necessità che è meglio poter comunicare subito e al meglio.
La mia escursione nell’Erg Chebbi
La mia giornata nel deserto è iniziata circa alle 10:30 quando siamo partiti dal nostro albergo a Merzouga a dorso di dromedario. Abbiamo percorso all’incirca due ore nel deserto di Erg Chebbi, nel silenzio, solo con il rumore del vento.
Quando ho sentito quanto tempo avremmo impiegato per raggiungere le due casette dei berberi che ci avrebbero accolto per il pranzo mi sono un po’ spaventata. Invece quelle due ore sono letteralmente volate.
Non sono state leggere diciamocelo: le mani fanno male a forza di tenersi al manubrio in ferro che si ha davanti, le chiappe fanno ginnastica nel tentativo di rimanere ferma e per la paura di cadere, il dromedario su e giù per le dune, giustamente, se ne infischia di te che stai sopra.
E allora, buttati in avanti quando siamo in salita e buttati all’indietro quando siamo in discesa e ogni volta risistemati a modo per stare più comoda, e poi prova a scattare qualche foto. Non è stato semplice, alla fine ero stanca ma è stata un’esperienza bellissima!
Inoltre quel giorno eravamo solo io e la guida, gli altri ospiti avevano fatto la notte nel deserto il giorno precedente, non abbiamo incontrato nessuno, non si sentiva un rumore e se scendendo dal dromedario lasciavo anche solo una piccola duna di distanza dalla mia guida c’ero solo io persa nel nulla assoluto. Tra cielo e sabbia.
Arriviamo verso ora di pranzo dalle famiglie berbere. Chi sono? Sono persone del luogo che non si sono lasciate (almeno non del tutto) corrompere dalla modernità e che ancora oggi vivono di tradizioni e di una vita più che semplice e umile nel bel mezzo del deserto Erg Chebbi.
Per la nostra curiosità lasciano visitare le loro case di fango e paglia e cucinano il cibo che le guide portano dalla città quando si trovano ad ospitare noi turisti.
Dopo pranzo la siesta è d’obbligo, anche perché non si può ripartire con il caldo del primo pomeriggio.
Dopo varie chiacchiere e un pisolino meritato, io e la mia guida ci rimettiamo in cammino fra le dune verso le 17 per dirigerci al campo dove avremmo dormito.
Tramonto e momento foto nell’attesa di una fumante e saporita tajine cucinata proprio nel campo tendato.
Il sole è ormai andato a dormire, le temperature finalmente sono un po’ scese e il cielo si è ricoperto di milioni stelle.
In tenda faceva troppo caldo per dormire e allora decidiamo di addormentarci sotto il cielo, su dei materassini e sotto delle coperte belle pesanti e colorate.
Magia.
Alla mattina sveglia all’alba per tornare al villaggio e per godersi lo spettacolo del sole che sorge dietro le dune e che inizia a tingere la tiepida e pallida sabbia di rosso e giallo.
Consigli per un’escursione nel deserto del Marocco
Se decidete di passare una notte nel deserto non porterete con voi tutto il bagaglio (che verrà lasciato in albergo), ma possibilmente solo uno zainetto con il necessario per passare la notte e poco più.
Prima di partire fate comunque tutte le domande pratiche che vi vengono in mente alle vostre guide perché non tutti gli accampamenti sono uguali e dotati degli stessi stessi servizi e comfort. C’è una doccia nel campo? L’acqua la devo portare o la fornite voi?
Abbigliamento nel deserto e escursione termica
Per quanto riguarda l’abbigliamento nel deserto posso dirvi che di giorno ho sofferto un po’ di caldo ed ero vestita con una t-shirt e un paio di pantaloni lunghi leggeri. Per quanto riguarda la notte, io sono stata nel deserto marocchino a settembre, devo dire che tutta questa famosa escursione termica nel deserto del Sahara sinceramente non l’ho sentita.
Io sono una persona molto freddolosa e se dico che con un maglioncino leggero (mi ero anche dimenticata i calzini!) e la coperta pesante che era nel campo sono riuscita a dormire all’aria aperta potete credermi. Al contrario nelle tende c’era talmente un gran caldo che non sarei riuscita ad addormentarmi.
Questa esperienza con l’escursione termica nel deserto mi è stata riferita anche da altre persone che hanno soggiornato in estate.
Il discorso evidentemente è diverso in inverno quando le temperature di notte si abbassano molto di più e anche di giorno troverete diversi gradi in meno.
Se anche voi siete appassionati di deserto o siete curiosi di provare un’escursione del genere allora vi consiglio anche una lettura di cui vi ho già parlato: “Nel paese delle sabbie” di Isabelle Eberhardt, dove potrete immergervi completamente in un altro mondo grazie alle sue descrizioni vivide e dettagliate.
Ciao, stiamo organizzando un viaggio in Marocco, vorremmo un consiglio, secondo te:
Rabat
Casablanca
Marrakech
Ouzoud waterfall
Ait-Ben Haddan
Merzouga con escursione di una notte nel deserto
Meknes
Fez
è fattibile in 8/9 giorni?
Ciao! Come avrai visto dai miei post, io non ho visitato alcuni dei luoghi che menzioni, ma secondo me è davvero troppo! Innanzitutto spero che date per scontato di prendere un’auto a noleggio, perché le tappe sono comunque tante per così pochi giorni. Secondo me puoi tranquillamente togliere Casablanca e Rabat. Non le reputo imperdibili, almeno in una prima visita del Marocco.. a meno che tu non voglia concentrarti solo sulle città imperiali.
Sembra un’esperienza indimenticabile, non vedo l’ora di poterla fare!
Noemi
Bellissima!! Il deserto è unico 🙂
Grazie per questo articulo e tutti informazioni.
benvenuti sempre nel marocco
Ciao!! Volevo chiederti, quanti giorni servono? Se facessi arrivo il pomeriggio, notte nel deserto, mattina si recupera la macchina e si riparte il pomeriggio per la meta successiva??
Grazie infinite!! Ogni tuo post è utilissimo!!
Grazie Caterina, molto gentile 🙂 Per i dettagli secondo me dovresti chiedere direttamente alle strutture; ognuna è organizzata diversamente, dipende dal tipo di tour che organizzano. Per quello che ho fatto io dovevamo partire per forza di mattina, in modo da arrivare al campo prima che calasse il sole; visto che durante la giornata abbiamo fatto delle soste e non siamo andati diretti al campo. Scegli una struttura e scrivi a loro con le tue esigenze 🙂
[…] in auto la zona circostante Ouarzazate e la strada che poi conduce al deserto di Merzouga mi ha ricordato i paesaggi dell’Arizona. Una zona arida, polverosa, gialla, […]
Bellissima esperienza! Parto tra pochi giorni per un ontheroad in Marocco ed una delle tappe fissa era e sarà il deserto a Merzouga! Le tue foto mi hanno fatto venire ancora più voglia di andarci!
Ciao Emanuele! Ho visto che sei partito e ti invidio tanto 🙂 divertiti!
[…] (per il resto ci troviamo in Algeria), ma poco importo perché qui il vero protagonista è il deserto. “Nel paese delle sabbie” mette insieme vari racconti e appunti di Isabelle Eberhardt […]
[…] il secondo deserto che ho potuto conoscere ed è veramente diverso da quello che ho vissuto in Marocco. Qui le distese di sabbia fine e gialla che hanno riempito i miei occhi in Marocco hanno lasciato […]
[…] Una seconda soluzione per muoversi in Marocco potrebbe essere quella di chiedere aiuto ad un tour operator o agenzia locale per un viaggio su misura, magari solo qualche giorno per percorrere i tratti un po’ più fuori da giri turistici e difficilmente raggiungibili da soli. Questo è quello che dovrete necessariamente fare per l’escursione nel deserto. […]
[…] Due giorni nel deserto non sono niente per riuscire a capirlo. Ci vorrebbero settimane privi delle nostre più piccole comodità. Un assaggio della vera vita del deserto l’ho vissuta visitando due famiglie che vivono a circa due ore di cammino fra le dune dal villaggio di Merzouga. Nel mezzo del niente, in delle piccole case fatte di fango e paglia, con le loro pecore, l’asino, il forno, qualche coperta e niente più. Nemmeno il bagno. Da qualche anno hanno però un pannello solare che li rifornisce di un poco di luce. […]
Ah ma questo me lo salvo! Secondo te quale è l’età minima per portare die bambini nel deserto?
Ciao! Mmm no, questa è una cosa che proprio non mi è venuta neanche in mente. Non saprei dirti! Prova a contattare qualche agenzia, come Vacanze nel deserto di cui ho messo il link. Quando lo sai scrivi di nuovo qui che potrebbe essere un’informazione utile per molti 😉
Ciao Silvia,
Direi che per i bambini che sono abituati a viaggiare non ci sia un’età minima. Eviterei i mesi estivi perchè nel deserto e nel sud del Marocco ci sono temperature elevate (superiori ai 40-45 gradi).
Per il resto sarà divertente per i bambini cavalcare un dromedario e dormire in un’accampamento tendato nel deserto
Adoro i deserti, il vento caldo, il rumore del fuoco alla sera e quel silenzio che fa male alle orecchie. In deserto marocchino ha dei colori incredibili, molto più forti di quello tunisino o egiziano. Il mio preferito? Il deserto Libico… ma non è il momento…
Sei proprio un’intenditrice di deserti, complimenti! Spero di poterne “testare” anche io diversi, prima o poi. Il deserto del Gobi mi ispirerebbe molto 😉
Che meraviglia Sara! Dev’essere stata un’esperienza pazzesca. Anche io ho dormito nel (semi) deserto australiano, ma credo che in Marocco sia tutta un’altra storia, quello è il deserto per eccellenza, che immagino ti trasporti completamente in un’altra dimensione, quasi onirica. Mi piacerebbe tantissimo provare questa sensazione!
Grazie di questo bel post 🙂
Grazie Agnese!! Sicuramente un’altro tipo di esperienza, diversa…ma io te la invidio quella in Australia! 😉
Questa sì che è un’escursione nel deserto! Io ne avevo fatta una ad Abu Dhabi che di magico ed esclusivo non aveva proprio nulla: l’unico deserto affollato l’abbiamo trovato noi XD
No oddio, non sembra molto suggestiva come cosa! Avrai modo di rifarti sicuramente in futuro 😉
Che bella esperienza, mi ha fatto venir voglia di partire ma non è la stagione giusta!
Perché no?! In Marocco si sta ancora molto bene come temperatura, e nel deserto si può andare anche d’inverno se ben coperti 😉
Un’esperienza sicuramente da provare almeno una volta nella vita. Io sono stata nel deserto del Sahara quando ero molto piccola e non mi ricordo quasi nulla. Ci devo ritornare.
Non mancheranno occasioni per rinfrescare la memoria 😉
Che esperienza fantastica! In effetti anche a me sapere che qualcuno sappia parlare in italiano tranquillizzerebbe molto! 🙂
Si, un’aspetto da non sottovalutare! Anche perché è difficile che parlino inglese…
Bellissima questa escursione, io adoro il deserto! *.*
Ti ho già detto un sacco di volte quanto ho adorato il tuo viaggio e che ti ammiro tantissimo per aver fatto tutto da sola, ma te lo ridico lo stesso: deve essere stato troppo bello..
Ahahha sisi me lo avete detto..ma fa sempre piacere 😉
Meraviglia! Sogno questa escursione da una vita, te l’ho già detto 1000 volte ma… che invidiaaa!
Poi ottima questa cosa che l’agenzia o comunque le guide parlano più o meno italiano, uno si sente anche più “sicuro”.
Hai fatto uno splendido viaggio, davvero.
Grazie Dile! Si, il fatto di poterci parlare bene in italiano prima ancora di partire mi ha fatto sentire più tranquilla davvero…
Vedrai che realizzerai questo sogno 😉