La città di Jajce in Bosnia è una tappa non molto turistica che però risulta perfetta per passare una mezza giornata e spezzare magari un lungo viaggio fra una città e l’altra.
Nel nostro viaggio nei Balcani abbiamo visitato questo paese nella stessa giornata in cui siamo stati a Travnik.
Antica postazione romana il nome di Jajce tradotto in italiano significa “uovo”, questo probabilmente a causa della forma del colle sul quale è stata costruita la fortezza e successivamente la città.
Jajce ha vissuto tempi importanti se si pensa che nel XV secolo è stata capitale del Regno Autonomo di Bosnia e residenza dei re bosniaci; nel 1461 proprio qui è stato incoronato l’ultimo sovrano della Bosnia medioevale prima dell’occupazione turca.
Durante la seconda guerra mondiale, tra il 21 e il 29 novembre 1943 Jajce fu sede della seconda sessione dell’AVNOJ: il consiglio antifascista di liberazione nazionale della Jugoslavia. In questa occasione vennero gettate le basi del nuovo Stato Federale Jugoslavo con il generale Tito come primo ministro.
Il paesaggio di montagna, la fortezza abbarbicata in posizione dominante, le stradine acciottolate del centro storico racchiuso fra le due porte principali, le testimonianze ottomane, asburgiche e jugoslave fanno sì che Jajce, Bosnia, sia una tappa interessante di un viaggio nel paese balcanico.
Ma veniamo al punto forte di Jajce: le cascate.
Le cascate di Jajce e i mulini ad acqua
Per avere un’idea precisa di quello che si intende con “cascate in mezzo alla città” ci si deve guadagnare una posizione privilegiata non facilmente individuabile.
Per scattare le foto migliori (cosa che noi non siamo riusciti a fare perché colti da una forte pioggia) potete raggiungere tre punti differenti:
- la piattaforma del distributore sulla strada che proviene da Banja Luka;
- i giardini dietro la porta di Travnik;
- attraversare il ponte Vrbas, girare a sinistra sulla strada per Banja Luka e proseguire lungo il sentiero in mezzo al bosco.
L’ultima è la soluzione ideale, data la sua altezza, per vedere chiaramente la città sopra le cascate.
Noi invece siamo scesi al livello delle cascate, seguendo le indicazioni dal parcheggio principale, entrando nel parco e pagando un biglietto di 4km.
Le acque del fiume Pliva qui, dopo un salto di circa 20 metri, si mescolano a quelle del Vrbas.
Grazie alla presenza di imponenti corsi d’acqua e fiumi, Jajce è il luogo ideale per numerosi sport acquatici; qui si tengono manifestazioni sportive, campionati e gare. Pensate che una volta in questa città è stata anche girata una puntata dei famosi Giochi senza frontiere (chi non lo vedeva da piccolo?).
Oltre alle cascate, a 5 chilometri dalla città, lunghe le sponde del Grande Lago di Pliva si possono visitare i Mlinčići, uno scenografico complesso di mulini ad acqua.
Se vi interessa un viaggio in Bosnia potete leggere anche il post su guide, libri e film sui Balcani.
Jajce, Bosnia: cos’altro vedere
Oltre alle cascate e ai mulini ad acqua, il centro storico merita una passeggiata e anche la visita di diversi luoghi interessanti dal punto di vista storico.
Vediamo come completare questa visita di mezza giornata a Jajce in Bosnia.
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Museo dell’AVNOJ
Il museo si trova nelle palazzina originale in cui l’importante riunione del 1943, che sancì la nascita della Jugoslavia, ebbe luogo. All’interno del museo viene ripercorsa la storia di quegli anni e gli eventi che condussero a quel momento. Gli slogan più celebri vi accompagneranno durante la visita.
Orari: ogni giorno dalle 9 alle 18;
Biglietto: 3km. -
Porta di Travnik
La porta meridionale attraverso la quale si accede al centro storico, costruita tra il XVII e l’inizio del XVII secolo.
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Museo etnografico cittadino
Salendo in direzione del vecchio centro si incontra questo palazzo di chiara impronta asburgica. Come ogni museo di questo genere, la collezione presenta e racconta costumi e tradizioni della comunità locale fino ad arrivare anche ai minerali che rappresentano le ricchezze del suolo di questo paese.
Orari: ogni giorno dalle 9 alle 17, in estate dalle 8 alle 16.
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Chiesa di Santa Maria
Poco più avanti sulla sinistra si notano le rovine di questa chiesa del XVI secolo, all’interno della quale nel 1461 l’ultimo re bosniaco venne incoronato. Con l’avvento dell’impero ottomano, la chiesa fu trasformata in moschea dedicata al sultano Solimano.
Accanto è ancora visibile e ben conservato il campanile di San Luca.
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Catacombe
Vicino alla Torre dell’Orso c’è l’entrata alle catacombe scavate tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. All’interno vi sono sepolti i corpi di alcuni nobili locali e le incisioni presenti sono tra le note più interessanti della visita, così come l’alone di mistero che circonda l’attrazione.
Si dice che queste catacombe potessero essere un luogo di culto dei bogomili (setta eretica cristiana, sorta nel X secolo) ma anche il luogo in cui Tito si rifugiò nel 1943.
Orari: dalle 9 alle 19 d’estate, dalle 8 alle 16 d’inverno;
Biglietto: 2km. -
Fortezza
Tornando indietro e iniziando a salire sulla sinistra, dopo aver incrociato la massiccia Torre dell’Orologio ed essersi lasciati sulla destra la Moschea Dizdar (Moschea delle donne), finalmente arriverete all’antica fortezza che sovrasta e veglia sulla città da secoli.
Costruita su un’antica fortificazione del XII secolo, la fortezza di Jajce resistette per 65 anni all’assalto dei turchi.
Sulla strada per la fortezza si trova anche una piccola galleria d’arte che però noi purtroppo abbiamo trovato chiusa.
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Moschea Esma Sultanija
Scendendo e tornando di nuovo verso il centro si incontra il maggiore e più importante esempio di architettura religiosa della città.
Originariamente costruita tra il 1749 e il 1750, questa moschea venne rasa al suolo nel 1993 durante la guerra dei Balcani; per fortuna oggi è tornata al suo antico aspetto grazie ad una recente ristrutturazione.
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Porta di Banja Luka
In contrapposizione alla porta di Travnik, a nord si trova quest’altra porta originariamente protetta da un fossato.
La porta prende il nome da un’altra importante città bosniaca, precisamente la capitale della Repubblica Serba di Bosnia di cui vi ho già parlato.
Oltre a vedere le cascate, i mulini ad acqua e tutte le attrazioni che vi ho elencato, io vi suggerisco semplicemente di passeggiare per questo paesino, scattare fotografie, curiosare in ogni angolo, lasciarvi inseguire dai gatti e cani che popolano queste strade.
Perché sta tutta qui l’essenza dei paesi di provincia della Bosnia.
[…] Cascate di Jajce […]
Bellissimo reportage.
Visto che ha esperienza Le chiedo un paio di consigli: come si è organizzata per il navigatore ( il mio non ha la mappa della Bosnia) , piuttosto che per il cellulare visto che, come per la Svizzera, è altamente consigliabile impostarlo in modalità aerea e quindi pure quello fuori uso per essere usato come navigatore?
Scusi le domandi banali e molto pratiche ma dovendovi fare un viaggio nel breve vorrei evitare sorprese. Anche se le sorprese sono il bello dei viaggi.
grazie e ancora complimenti
Ciao Claudia, grazie dei complimenti! Allora, noi abbiamo utilizzato il navigatore del cellulare. Appena entrata in Bosnia ho comprato una sim locale con alcuni giga di internet; si possono comprare nei tabacchini/edicole che si trovano lungo le strade o nei negozi di telefonia. Mi hanno aiutato i commessi ad attivarla e non ho avuto problemi. Comunque, per le città principali non dovresti avere problemi anche seguendo i cartelli stradali. Sei sicura che non ci sia modo di aggiornare il tuo navigatore ed inserire anche la mappa della Bosnia? In effetti, sarebbe la scelta più semplice. Scrivimi pure se hai altri dubbi 😉