Un itinerario di un giorno per visitare una Roma insolita.
Complice una promo di Italo, ho deciso per una breve fuga a Roma per visitare luoghi, in parte, meno frequentati e più alternativi della nostra capitale.
Colosseo, Fontana di Trevi, Piazza Navona, San Pietro sono luoghi che ho visto almeno un paio di volte e per quanto meriterebbero sempre, sono anche quei luoghi che se non ci sei mai stato è un po’ come se li avessi già visti mille volte. Quindi, mi sembrava il momento giusto per visitare alcuni luoghi insoliti di Roma che volevo visitare da tempo.
Il mio itinerario per un giorno a Roma mi ha visto passare per:
- 1. Campo de’ fiori
- 2. Ghetto Ebraico
- 3. Trastevere (ok, questo è turistico e c’ero già stata)
- 4. Cimitero Acattolico
- 5. Quartiere Testaccio
- 6. Porto Fluviale e Ostiense
Roma insolita: cosa vedere in un giorno
Campo de’ fiori
Arrivata in mattinata alla stazione Termini, mi sono subito diretta (circa 30 minuti di camminata) verso una delle piazza più pittoresche della città. La piazza deve il suo nome proprio al fatto che qui era letteralmente presente un campo di fiori. La piazza è stata poi anche il luogo dove si tenevano le esecuzioni capitali: infatti, una delle attrazioni da vedere qui oggi è la statua di Giordano Bruno – filosofo e frate domenicano bruciato qui nel 1600 con l’accusa di eresia.
La mattina potete passare dalla piazza per fare un giro e un po’ di spesa tra i diversi banchi di fiori e di prodotti alimentari, tipici e non, che qui si trovano. La piazza viene sfruttata così con questo intento dal 1869.
Ghetto Ebraico
Dopo aver visitato lo scorso anno il Ghetto Ebraico di Venezia, sono contenta di aver fatto questa esperienza anche a Roma. Innanzitutto, non so se sia stato un caso, ma qui ho trovato pochissimi turisti e nonostante alcuni luoghi siano molto famosi, ho trovato questa zona ancora abbastanza autentica. Per quell’ora e mezzo circa che mi sono trovata a passeggiare tra queste stradine, per un po’ non ho avuto nemmeno la sensazione di stare a Roma. Mi è sembrato quasi di vivere una realtà che non riuscivo bene a collocare in uno spazio-tempo preciso.
Il Ghetto Ebraico di Roma venne istituito il 12 luglio del 1555 da Papa Paolo IV; vennero erette delle mura per separare l’area dal resto della città e l’ingresso era consentito attraverso due porte che venivano aperte all’alba e chiuse al tramonto. Non molto diversamente da quello che successe a Venezia, il Ghetto fu aperto nel 1798, poi di nuovo chiuso con la Restaurazione e nel 1848, su ordine di Papa Pio IX, il muro di cinta del Ghetto venne definitivamente abbattuto.
Penso che dedicherò più avanti un post più specifico su questo luogo da vedere a Roma.
Cosa vedere al ghetto ebraico di Roma:
- Tempio Maggiore e Museo ebraico
- Museo della Shoah
- Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria
- Portico d’Ottavia
- Teatro di Marcello
- Via della Reginella con le pietre d’inciampo
- fontana delle tartarughe in Piazza Mattei
- Piazza delle Cinque Scole
- assaggiare la torta ricotta e visciole allo storico forno Boccione
Personalmente non sono stata all’interno dei musei; se decidete di visitarli considerate il tempo necessario e di conseguenza rivedete questo itinerario alternativo di un giorno a Roma.
Trastevere
Il principale motivo per passare da Trastevere per me era il pranzo. Da mesi mi sognavo dei tonnarelli cacio e pepe e così, dopo qualche ricerca sul web, la scelta è ricaduta su Da Enzo al 29. L’aspettativa è stata soddisfatta, ma preparatevi a fare un po’ di fila: il locale è molto piccolo e la maggior parte dei posti sono fuori. Personalmente, per fortuna, sono arrivata alle 13 e mi hanno fatto accomodare subito, ma verso le 13:30 si è formata una fila di almeno una quindicina di persone. Comunque, non avrete problemi a trovare alternative su dove mangiare a Trastevere; dei gentilissimi vicini di tavolo romani mi hanno consigliato per la prossima volta il ristorante “Le mani in pasta”.
Per il resto ho fatto un giro molto a caso, semplicemente fra le stradine tipiche piene di street art, bouganville e negozi originali.
Cimitero Acattolico
Il Cimitero Acattolico di Roma, nel quartiere Testaccio, è un luogo suggestivo, sembra un bosco per il suo verde che si sviluppa in parte in maniera decisamente libera. Potete prendere questo luogo come un parco pubblico dove fare una pausa seduti su una panchina, in doveroso silenzio, raccogliendovi e rilassandovi avvolti da un’atmosfera di pace.
Il cimitero acattolico di Roma nasce ad inizio ‘700 dopo che per lungo tempo ai non cattolici veniva vietata la sepoltura all’interno delle mura di Roma. Il cimitero è diviso in due parti: la parte più antica si trova alle spalle della piramide Cestia ed è la parte che più assomiglia ad un classico giardino, con prato curato e ordinato. La parte moderna invece fu costruita dalla prima metà dell’800 ed è quella che più assomiglia a un bosco, con lapidi e statue molto scenografiche.
Oggi qui si trovano molti romani, ma anche tantissimi stranieri che sono morti in città o che erano particolarmente legati a questa. Qui trovate sepolte tante personalità famose: John Keats, Percy Bysshe Shelley, Antonio Gramsci, Carlo Emilio Gadda, Emilio Lussu, Dario Bellezza, Andrea Camilleri, Lindsay Kemp.
Quartiere Testaccio
Oltre al Cimitero Acattolico sarebbero molte le cose da vedere nel quartiere Testaccio:
- Centrale Montemartini (centrale termoelettrica riconvertita in museo);
- ex Mattatoio, oggi riconvertito in centro culturale e artistico;
- Monte dei cocci: una vera e propria “discarica” di epoca romana dove vennero negli anni scaricati e accumulati milioni di cocci, testae – da qui viene proprio il nome del quartiere;
- Mercato Testaccio: polo gastronomico e mercato rionale, aperto dal dal lunedì al sabato dalle 7:00 alle 15:30;
- Jumping Wolf, murales di Roa, in via Galvani nei pressi del distributore Eni.
Porto fluviale/Ostiense
Camminando dal Testaccio alla zona Ostiense si incontrano tantissime opere di street art, ma le due principali che vi consiglio di vedere si trovano al Porto Fluviale:
- ex caserma dell’aeronautica: tutto l’edificio è ricoperto dai disegni di Blu, uno degli artisti italiani più famosi nel panorama.
- Hunting Pollution: il murales disegnato sull’edificio successivo, dopo il semaforo, è stato inaugurato nel 2018 ed è opera di Iena Cruz. La particolarità dell’opera è che si tratta di una pittura che impiega una rivoluzionaria vernice green capace di assorbire molte sostanze inquinanti presenti nell’aria: da quello che ho letto, l’opera riesce a neutralizzare l’inquinamento come un parco di 30 alberi.
Muoversi a Roma
Visto che avevo poche ore a disposizione, ho approfittato anche dei mezzi pubblici di Roma. Nello specifico, ho preso un bus per andare da Trastevere al Testaccio e poi dalla fermata metro Piramide (zona Cimitero Acattolico) per tornare alla Stazione Termini.
Per entrambi i mezzi ho trovato comodissima la soluzione dell’SMS: inviando il messaggio di testo “BIT” al numero 48018 al costo di €1,50 si riceve un link che mostra un QR Code; scegliendo il mezzo desiderato (metro, bus o treno) il codice si attiva e potete scannerizzarlo alle apposite macchinette all’ingresso dei mezzi.
Spero di avervi dato interessanti spunti con questo itinerario alternativo per trascorrere un giorno insolito a Roma.
[…] Roma è una città tutta da vivere, scoprendo gli angoli più nascosti dei suoi quartieri più caratteristici come Trastevere. […]