viaggio in Giordania

Come sempre, anche per questo viaggio in Giordania mi sono informata meglio sulla destinazione prima della partenza leggendo libri e cercando altre ispirazioni.

Sono impaziente di ritrovare in questo angolo più pacifico del medio oriente l’accoglienza araba, insieme ai suoi colori e alle sue spezie.

In questo viaggiò sarò trasportata alle origini del mondo: dal deserto del Wadi Rum che nasconde tracce di animali ormai estinti, di insediamenti primitivi con le sue tribù, ai castelli crociati e ai resti dell’impero romano a Jerash che un tempo si estendeva fino a laggiù.

Oltre alla bellezza di Petra che mi ha abbagliato così tanto da farmi decidere che dovevo vederla al più presto, in questo mese pre-partenza mi sono lasciata ispirare anche da un paio di libri e da un film che voglio consigliarvi in caso anche voi vogliate arrivare più preparati e consapevoli ad un viaggio in Giordania.

P.S.: non perdetevi comunque la sezione storica della classica guida dove in maniera concisa si possono imparare molto cose sul passato di questo paese.

Zaina figlia delle palme e altre fiabe della Giordania

Questo è un piccolo libro con testo arabo a fronte e bellissimi disegni, che scorre veloce e si legge in un’ora. Si tratta di una raccolta di tante brevi fiabe giordane. I protagonisti solitamente sono bambini e poi c’è la Giordania con tutti i suoi paesaggi: dal deserto con le sue palme, le sue oasi e gli ingannevoli miraggi, i cieli stellati sotto i quali dormono i remoti villaggi da cui vengono i protagonisti, il mare, le carovane di cammelli, i mercanti e i bazar, la curiosità, la voglia di avventura e di scoperta.

Attraverso questi brevi racconti che vengono tramandati oralmente da centinaia di anni, di generazione in generazione, scopriamo l’anima ingenua del paese attraverso gli occhi dei bambini e l’atmosfera autentica della cultura beduina.

illustrazione Elena Cannas Giordania

“Nell’aldilà, se vuoi un vero amico, scegli un lupo” (Proverbio beduino)

Due anni nel deserto del Ramm

Flavia Tesio Romero è nata in Giordania ed ha vissuto per molti anni a stretto contatto con, e come, i beduini del deserto insieme al padre, un famoso medico italiano. I beduini con la loro cultura e il deserto rappresentano per lei una vera e propria famiglia, un ambiente intimo in cui si trova totalmente a suo agio.

I due anni a cui la Romero fa riferimento nel titolo sono però quelli che invece vivrà successivamente, dopo essere già tornata in Italia a vivere, per aiutare un Professore durante una spedizione scientifica. Esattamente l’autrice dovrà aiutare compilando una mappa; per questo Flavia si avvarrà anche delle conoscenze del beduino Abu’ Atayegg, con la cui famiglia l’autrice vivrà per i due anni in cui la ricerca sarà condotta.

due anni nel deserto del ramm - viaggio in Giordania

La Romero entra nella famiglia di Abu’ Atayegg con cautela, conoscendo già bene gli usi e i costumi e i limiti da non superare quando ci si trova a contatto con questa cultura. Con la sua nuova famiglia l’autrice condivide ogni momento: dai pasti, alle notti, ai giochi con i figli piccoli, i lavori di casa delle donne, le fughe della moglie più giovane, la circoncisione dei ragazzini.

Attraverso la semplice vita quotidiana di una normale famiglia ci viene mostrato cosa significa essere beduini e vivere nel deserto, sì dormendo sotto le stelle ma anche con tutte le difficoltà del caso.

“Nomade in uno spazio sconfinato, il beduino ha imparato a sopravvivere con lo stretto necessario, ed è difficile immaginare quanto poco sia lo stresso necessario. Ha addomesticato il cammello, animale che può bere anche soltanto ogni quindici giorni e sopravvivere mangiando spini (viene da chiedersi se sia stato il cammello ad aver insegnato al beduino ad accontentarsi del minimo indispensabile o viceversa).”

Oltre alle persone, il grande protagonista di questo libro è il deserto che da migliaia di anni nasconde le tracce di antichissimi animali e insediamenti. Insieme al Professore e ai suoi studenti, la Romero completamente a digiuno di archeologia si meraviglia insieme a noi delle magnifiche scoperte che in questo territorio si possono fare. Fossili di animali mai sentiti nominare e incisioni rupestri che mostrano l’incredibile conoscenza del luogo che già gli antichi avevano.

wadi rum Giordania

Alla fine del libro la presa di coscienza che anche questo mondo sta cambiando e la fine del romanticismo e dell’esotismo, che noi occidentali ricerchiamo in queste realtà, quando siamo messi davanti alla progressiva e incessante sedentarizzazione di questo popolo.

“L’occidentale cerca la natura incontaminata, ha orrore dei rifiuti, del disordine, della mancanza di igiene. Dal canto suo il beduino non capisce ciò che affascina lo straniero nel panorama. Non prova nessuna emozione di fronte a un tramonto infuocato o a vedere sulla cima delle montagne il profilo di una fila di cammelli stagliarsi contro il cielo. […] D’altra parte non gli dà nessun fastidio vedere sacchetti di plastica pendere dai cespugli […]. Il suo bagaglio culturale gli dice il deserto avrà ragione di tutto – si tratta di dar tempo al tempo.”

La domatrice

“La domatrice” è un romanzo giallo dai tratti marcatamente psicologici di Agatha Christie. L’ambientazione è esotica in quanto il libro trae spunto da un vero viaggio fatto dall’autrice in compagnia di suo marito archeologo.

Il giallo della serie con protagonista il celeberrimo Hercule Poirot è ambientato sia in Israele, in particolare a Gerusalemme, e in Giordania, nello specifico nella città di Petra.

Lawrence d’Arabia

Chi non conosce anche solo per nome questo affascinante personaggio? Il tenente inglese Lawrence si trova al Cairo presso l’Ufficio Arabo nel periodo della prima guerra mondiale e della Rivolta Araba contro i turchi capeggiata dall’emiro Faysal.

Vediamo subito come il mondo occidentale si approccia alla questione araba con sufficienza, senso di superiorità e sottovalutando la rivolta e ciò che essa potrebbe portare. Il tenente Lawrence, uomo colto, curioso e di mentalità certamente più aperta, viene inviato alla ricerca di Faysal per capirne le reali intenzioni.

Ci addentriamo così nell’intricato “mondo arabo”, fatto di tribù di beduini rivali tra loro e un’identità comune ancora ben lontana, anzi sconosciuta.

lawrence d'arabia

Gran parte del film è dominato dai paesaggi giordani appunto, in particolare dal deserto del Wadi Rum e Aqaba. Nel deserto possiamo trovare infatti diversi luoghi che rimandano alle gesta di questo eroe: “i sette pilastri della saggezza”, una formazione rocciosa che prende il nome dal titolo del libro di Lawrence, poi troviamo la sorgente di Lawrence e la Casa di Lawrence dove si narra che il tenente abbia vissuto durante la Rivolta.

Se ero già affascinata da questa terra e dal mondo arabo che ho iniziato a conoscere in Marocco, con queste piccole scoperte ho acceso in me ancora di più la voglia di scoprire questa ricca terra. E non vedo l’ora di partire. Ho convinto anche voi a seguirmi in questo viaggio in Giordania?