Un paio di anni fa ho avuto il piacere di trascorrere il periodo di Capodanno al freddo e sulla neve, nello specifico nella città di Cracovia, Polonia.
Cracovia si trova nella parte meridionale della Polonia ed è una delle città più antiche dello Stato, del quale è stata a lungo la capitale (1038 – 1596).
Cracovia è una città a mio avviso molto romantica; la vita in città si snoda intorno alla grande Piazza del Mercato. Attorno ad essa si trovano imponenti e affascinanti edifici come la torre del Municipio, il Mercato dei Tessuti (Sukiennice), la chiesa di Santa Maria e la piccola Chiesa di Sant’Adalberto, una delle più antiche chiese di tutta la Polonia.
E dove sta qua il romanticismo? Eccovelo servito. Ogni ora di ogni giorno dalla torre più alta della chiesa di Santa Maria un trombettista suona l’Hejnał, una melodia intonata nel 1241 da una sentinella per avvisare dell’arrivo dei Tartari. Gli invasori colpirono la guardia con una freccia alla gola e la melodia si interruppe bruscamente. E così il trombettista fa ancora, interrompendosi lì dove fu costretto il suo predecessore. Il tutto è ancora più romantico se pensate che a intonare la melodia non è un disco, come spesso accade, ma 7 uomini che si alternano nel portare avanti questa tradizione di Cracovia.
Il Sukiennice, il Mercato dei Tessuti è l’edificio più grande della piazza e, come dice il nome stesso, era luogo di affari e centro del commercio di tessuti. Distrutto da un incendio e poi ricostruito con delle arcate, sotto di esse oggi si trovano pittoresche bancarelle di souvenir, prodotti tipici, alimentari e non, e artigianali. Al primo piano è presente invece la Galleria di pittura polacca.
Come nelle migliori favole, a Cracovia, il castello non può mancare. Non lontano dal centro, sul fiume Vistola si trova il Castello di Wawel utilizzato come residenza dei sovrani di Polonia all’epoca in cui la città di Cracovia era la capitale.
Fuori dal Castello di Wawel c’è la statua del drago Smok Wawelski. Leggenda vuole che il drago vivesse in una grotta sotto il castello, visitabile dai turisti, e che andasse in giro a seminare terrore uccidendo, in particolare, giovani fanciulle. Il Re Krak promise di dare sua figlia in sposa a chiunque fosse riuscito ad uccidere il drago. Un ragazzo povero si cimentò nell’impresa riempiendo un agnello di zolfo e dandolo in pasto al drago, il quale morendo di sete bevve quasi tutta l’acqua del fiume Vistola fino a scoppiare. La Cattedrale del Wawel ha una targa commemorativa della sconfitta del drago da parte di Krak, il quale, fondò la città di Cracovia e il suo palazzo proprio sopra la caverna del drago.
Altro luogo magico e leggendario poco fuori Cracovia, circa 12 km, è l’incredibile miniera di sale di Wieliczka attiva fino al 1996. La miniera di sale di Wieliczka si snoda per circa 300 km fino a raggiungere 327 metri di profondità, ai turisti sono aperti però solamente circa 3,5 km, visitabili, necessariamente con la guida, in circa tre ore. A parte il percorso classico, si possono prenotare anche percorsi alternativi, come quello in cui è possibile diventare veri e propri minatori per qualche ora. Il percorso inizia subito con 378 gradini da scendere. Quello che ci si trova davanti è qualcosa di straordinario, una vera e propria città sotterranea, cunicoli, scalinate, stanze, cappelle, laghetti, statue intagliate nel sale, bassorilievi.
Il luogo principale della visita è la cappella della Beata Kinga, una vera e propria chiesa , anche molto grande: 12 metri di altezza, 54 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza. A centinaia di metri sottoterra ci si potrebbe aspettare qualcosa di rustico e semplice e invece è tutto il contrario: grandi lampadari in cristalli di sale, candelabri, altari maestosi, pitture. La guida ci ha spiegato anche come questa chiesa venga utilizzata per eventi, mostre e matrimoni.
La leggenda? C’è anche qui, si. La chiesa principale della miniera è dedicata a Kinga, la patrona dei minatori polacchi. Kinga era la figlia del re d’Ungheria che divenne moglie del principe di Cracovia. La principessa gettò il suo anello di fidanzamento in un pozzo di sale che le era stato lasciato in dote; arrivata vicino a Cracovia, su ispirazione divina, ordinò di scavare lì a Wieliczka un pozzo, e così fecero. Immediatamente i minatori ritrovarono il famoso anello della principessa.
Nel mio viaggio in Polonia c’è stato spazio anche per la visita di un paese di montagna carinissimo: Zakopane, la capitale invernale polacca. La città sorge in una grande valle tra i Monti Tatra e la Collina Gubalówka, a 2 ore da Cracovia, al confine con la Slovacchia. Zakopane è proprio il classico paesino adatto al periodo natalizio: casette tradizionali in legno, con i tetti a punta, bancarelle che vendono artigianato locale, carrozze in legno per portare i turisti. Il paese è famoso anche per le sue gallerie d’arte e per essere appunto la meta ideale per artisti in cerca di ispirazione immersi nella natura circostante.
Cracovia con le sue leggende e i suoi dintorni immersi nella natura possono essere un ottima meta per il periodo natalizio, e non solo. E un altro punto positivo che assolutamente dovete provare è la cucina polacca, non ve ne pentirete.
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la polonia è nella mia wish list..chissà!
Mi piacerebbe anche a me ritornare e vedere qualche luogo in più. E’ una terra che merita!
ciao, sto programmando una vacanza in polonia: posso chiederti un aiutino?
come si raggiungono le miniere da cracovia?
grazie
federica
Che bello! Senti, io ero in auto..però ricordo che c’era anche un autobus che partiva dal centro: il numero 304 che partiva vicino alla Galeria Krakowska, un centro commerciale. Altrimenti anche con il treno, fino alla fermata “Wieliczka Kopalnia”.
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