L’Orsigna è un piccolo borgo montano sull’Appennino Pistoiese che nell’ultima ventina d’anni ha acquisito notorietà per essere indissolubilmente legato alla vita del grande giornalista e scrittore fiorentino Tiziano Terzani.
Orsigna: l’ultima casa di Tiziano Terzani
Come ci racconta proprio lui nelle ultime pagine di “In Asia“:
Al contrario dell’Abetone, Maresca, Gavinana o San Marcello, paesi noti dell’Appennino toscano, Orsigna non ha mai avuto una sua ragione di vanto. Non c’è mai successo nulla di storico, non ci si è fermato mai nessuno di famoso. L’unica lapide del paese è quella sulla facciata della chiesa, coi nomi e le fotografie smaltate di una ventina di ragazzi di qui, morti nella Grande guerra. Il più vicino che un grande sia mai arrivato fu a cinque chilometri: quando il Carducci dovette fermarsi alla stazione di Pracchia a causa di un guasto alla locomotiva del treno che lo portava alle Terme di Porretta.”
Terzani invece arrivò qui per la prima volta con suo padre nel 1945 e da allora in poi questo paese, apparentemente anonimo e senza niente di speciale, divenne una seconda casa, un luogo dell’anima al quale sempre ritornare dopo tutte le varie avventure intorno al mondo.
Torno sempre anch’io e sempre più mi domando se, dopo tanta strada fatta altrove, in mezzo a tante genti diverse, sempre in cerca d’altro, in cerca d’esotico, in cerca d’un senso all’insensata cosa che č la vita, questa valle non sia dopotutto il posto più altro, il posto più esotico e più sensato, e se, dopo tante avventure e tanti amori, per il Vietnam, la Cina, il Giappone ed ora per l’India, l’Orsigna non sia – se ho fortuna – il mio vero, ultimo amore.”
Oggi all’Orsigna c’è ancora la casa dove lo scrittore ha vissuto e soprattutto trascorso gli ultimi anni della malattia; il posto dove con il figlio ha scritto il libro-intervista “La fine è il mio inizio“; il luogo dove aveva vissuto quella parte della sua vita che lo aveva visto riconnettersi con il suo “io” più profondo, anche grazie alla meditazione e alle discipline orientali.
L’Albero con gli Occhi di Tiziano Terzani
In particolare, all’Orsigna è l’Albero con gli Occhi ad essere diventato meta di un pellegrinaggio laico. Si tratta di un albero sotto il quale Terzani era solito meditare e al quale lo scrittore aveva applicato due occhi di vetro riportati da un viaggio in India. Oggi l’Albero è adornato da tanti cimeli, bandiere tibetane, messaggi e ricordi che i visitatori decidono di lasciare in segno di ricordo e vicinanza agli ideali di Terzani.
Noi pensiamo sempre che gli alberi sono cose che si possono tagliare, che si può far legna. Allora a questo ho messo gli occhi. Sono occhi indiani, perché li mettono sulle pietre, perché se Dio è dovunque per renderlo visibile ad una mente semplice bisogna che c’abbia degli occhi, che sia come un umano. Allora ho portato dall’India questi occhi e li ho messi all’albero, e li ho messi per mio nipote, così che gli potevo spiegare che questo albero ha vita ” C’ha gli occhi, come noi” , e non è che lo si può tagliare così, impunemente, che lui ha una sua logica di essere qui, che tutto ha diritto di vivere., anche quest’albero E se proprio un giorno andrà tagliato perché cade sulla casa, o qualcosa, bisognerà almeno parlargli, chiedergli scusa.”
Tiziano Terzani è in assoluto uno dei miei autori preferiti (chi ama viaggiare non può esimersi da leggere i suoi reportage) e pensare che ho aspettato fino ad ora per visitare l’Orsigna – che da casa mia dista pochi chilometri – è veramente assurdo! Percorrere quel sentiero e soprattutto soffermarmi nella quiete del piccolo spazio intimo che si apre intorno all’Albero con gli Occhi, restare qualche minuto in silenzio a godersi la pace, è stato magico: ho sentito vicino uno scrittore, un uomo, che ammiro profondamente. Un’esperienza suggestiva che sognavo da molto.
Sentiero Terzani: trekking all’Orsigna
Come arrivare all’Orsigna? Partendo da Pistoia seguiamo le indicazioni per l’Abetone lungo la statale 66, una volta arrivati a Pontepetri continuiamo seguendo la strada che porta a Pracchia. A questo punto troviamo un cartello che indica di svoltare a sinistra per Orsigna.
Una volta arrivati in paese ci sono almeno due modi per raggiungere il Sentiero Terzani e per arrivare al celebre Albero con gli Occhi:
- Dalla piazzetta dell’Orsigna possiamo proseguire in auto fino alla piccola frazione chiamata Case Cucciani; da qui parte il vero e proprio Sentiero Terzani e l’Albero con gli Occhi si raggiunge con una facile camminata nel bosco di circa un quarto d’ora.
- Oppure possiamo lasciare la macchina nella piazzetta dell’Orsigna e cominciare la camminata lungo la strada asfaltata fino al Molino di Berto. Da qui parte il percorso CAI n.5 che attraverso i boschi, in un’oretta circa, conduce a Case Moretto. Da qui si sale per altri venti minuti arrivando a Case Cucciani e quindi all’inizio del Sentiero di Tiziano Terzani.
Una volta immersi nel bosco troverete il cartello che porta all’Albero con gli Occhi.
La mia visita dell’Orsigna e dell’Albero con gli Occhi è stata però diversa e più impegnativa. Approfittando del periodo autunnale e del foliage, mi sono unita ad un trekking organizzato che ci ha portato ad addentrarci nel bosco fra castagneti e faggete tinti di rosso e giallo, fino a punti panoramici con viste mozzafiato che spaziavano fino al mare e all’Isola d’Elba.
Con questo trekking di difficoltà media, lungo 16km, siamo arrivati fino al Rifugio del Montanaro, passando poi per il Poggio delle Ignude.