Percorrere la strada dello Stelvio è un must per chi si trova a visitare la Val Venosta.
D’estate, i 48 tornanti della strada che salgono fino al Passo sono presi d’assalto da ciclisti, motociclisti e camminatori alla ricerca di un’esperienza unica e memorabile. Io ho scelto la via più ovvia: percorrere la strada del Passo dello Stelvio in auto.
La Strada del Passo dello Stelvio è conosciuta proprio per la sua imponenza e per essere una delle più tortuose al mondo, probabilmente. La strada – che collega Spondigna in Trentino con Bormio in Lombardia (49 km) – si snoda su 48 tornanti dal lato altoatesino e 40 da quello lombardo fino a raggiungere il Passo dello Stelvio a 2757 metri. La strada è oggi transitabile da fine maggio ai primi di novembre.
Si tratta del valico di montagna più alto d’Italia e del secondo d’Europa.
Una volta raggiunta la cima si aprono panorami bellissimi sul Parco Nazionale dello Stelvio: uno dei territori protetti più ampi d’Europa. Il cuore del parco è rappresentato dal gruppo dell’Ortles Cevedale. Se soggiornate nei pressi del Parco, sono tantissime le escursioni e le camminate che qui si possono intraprendere: dai trekking difficili per i più esperti alle passeggiate adatte a tutta la famiglia.
Nonostante le temperature estive permettano addirittura di stare a mezze maniche presso il Passo, in lontananza è possibile vedere chi invece discende le montagne sciando. Il ghiacciaio dello Stelvio, infatti, è la più vasta area sciabile estiva delle Alpi. Mentre in t-shirt vi gustate un hot dog presso uno dei banchi gastronomici del Passo, è facile veder arrivare comitive di grandi e piccini in tuta da sci per una pausa.
Storia della strada dello Stelvio
Dopo aver percorso questa strada, vedendola dall’alto in tutta la sua complessità e imponenza, mi sono detta: “che lavoro dev’essere stato costruirla!”. Poi mi sono informata bene e con stupore ho letto l’anno della sua costruzione: 1822 – 1825.
La Strada dello Stelvio in un certo senso esisteva fin dai tempi del Medioevo, ma era semplicemente un impervio e pericoloso sentiero di montagna. Il progetto di una strada vera e propria, così come la conosciamo oggi, venne ideato agli inizi dell’Ottocento per volere dell’imperatore Francesco I d’Austria che voleva un collegamento veloce tra la Val Venosta e la Valtellina per raggiungere Milano, allora sotto dominio austriaco. Il progetto fu affidato all’ingegnere Carlo Donegani e i lavori iniziarono nel 1822: dopo appena tre anni, nel 1825, la strada venne inaugurata.
Un’opera pionieristica per l’epoca, visti anche i brevissimi tempi di realizzazione.
Il Passo dello Stelvio durante la Prima Guerra Mondiale
Gli appassionati di trekking e di storia, una volta arrivati al Passo dello Stelvio, potranno decidere di dedicare la giornata ai sentieri della Prima Guerra Mondiale.
Arrivati alla cima, la cartellonistica dà modo di comprendere meglio quello che accadde qui tra il 1915 e il 1918 e la vita incredibilmente dura che i soldati fronteggiavano a quelle altezze, sottoposti alle peggiori intemperie con mezzi inadeguati.
Quest’area fu di fondamentale importanza strategica e su queste cime i soldati italiani combatterono duramente per evitare l’avanzata delle truppe austriache; le difficoltà del territorio e del clima permettevano però poco più che rimanere sulla difensiva. I caduti dovuti al freddo e alle slavine furono quasi sicuramente di più rispetto a quelli causati dai nemici.
I resti delle fortificazioni e delle trincee sono ancora oggi visibili lungo questi sentieri.
E voi avete già percorso la pazzesca strada dello Stelvio?
Un territorio meraviglioso e ricco di storia, non ci sono mai passata! Devo rimediare!
Sì, te lo consiglio!