Visitare Cuba: il mio viaggio nell’isola fra L’Avana, Cienfuegos, Trinidad e Varadero.
Il mio viaggio a Cuba nasce dalla voglia di visitare un posto lontano…lontano fisicamente ma soprattutto culturalmente. Un luogo che potesse farmi esplorare un modo di vivere diverso da quello a cui sono abituata, una realtà attaccata alle cose vere della vita, per mentalità e per forza di cose.
Visitare Cuba, itinerario di viaggio:
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L’Avana
Arrivo, primo Dicembre. Io e la mia amica avevamo prenotato solo le prime tre notti in una delle case particular che potete trovare ovunque in tutta l’isola di Cuba; consiglio vivamente questo tipo di alloggio, la casa particular è una soluzione ottimale per chi vuole risparmiare e vivere una vacanza a contatto con le persone locali. Si tratta di famiglie che per 20/25 CUC (15/18 euro) a notte affittano una camera ai turisti. La casa particular è molto comoda anche perché ti permette di organizzarti all’ultimo momento, a seconda delle esigenze che si possono presentare via via durante il viaggio. Puoi informarti e fissarle chiedendo direttamente ai padroni di casa, che conoscono case particular in tutta l’isola di Cuba. Noi ci siamo mosse così, decidendo via via dove andare e quanto restare e ci siamo trovate molto bene. All’Avana ne avevamo trovata una nel quartiere Habana Centro, che tanto centro in realtà non è, in quanto quest’ultimo si trova nel quartiere Habana Vieja, ma comunque in circa 15 minuti a piedi ci si arriva benissimo.
Nel quartiere dove abbiamo alloggiato purtroppo abbiamo potuto vedere subito la parte più povera della città, edifici fatiscenti, abbandonati, strade dissestate, automobili quasi inesistenti, carretti con i cavalli. Anche qui Cuba rimane comunque un posto sicuro, pieno di persone cordiali. Persone che trovate per strada a tutte le ore, vicini da casa che sul marciapiede si organizzano per giocare insieme a carte, bambini che giocano a pallone e corrono scalzi. Persone socievoli e pronte a dare consigli su cosa vedere a Cuba. Nonostante questo, state attenti a chi vi vuole vendere sigari in casa, perché guarda caso proprio in quel giorno c’è un’offerta speciale, o a chi vi propone tour della città. Non vi succederà niente di grave, ma potreste ritrovarvi con sigari di seconda mano o con l’aver pagato un giro in auto l’equivalente di uno stipendio cubano.
Cosa vedere all’Avana
Una volta presa confidenza con la città sarà facile muoversi tra le principali cose da vedere all’Avana. Il Parque Central con il Capitolio Nacional, ex sede del Parlamento e oggi Ministero della scienza e dell’ambiente, che fa quasi da confine tra il quartiere Habana Centro, più povero, e Habana Vieja, il quartiere centrale nel quale è in atto un’azione di recupero. Vicino troviamo il Gran Teatro e il famoso Hotel Inglaterra. Altri famosi punti di interesse la Piazza della Rivoluzione, dalla quale Fidel Castro teneva i suoi discorsi e dove possiamo vedere il famoso volto stilizzato del Che e l’altissima torre intitolata a José Martì. Altre piazza importanti sono Piazza della Cattedrale, Piazza San Francesco, Piazza d’Armi con il suo mercatino di libri e per finire il famoso Malecon, il viale sul mare. Nella parte alta della città potrete ammirare tutta L’Avana accanto al grande Cristo, simile a quello che domina Rio de Janeiro, scolpito in Italia con marmo di Carrara. L’Avana è famosa anche per le sue fortezze, come il Castillo del Morro dal quale si può godere di una bellissima vista su Cuba.
Dall’Avana è facile fare una visita di un giorni alla valle di Viῆales, sicuramente uno dei posti da visitare a Cuba, che si trova nella provincia più occidentale dell’isola, famosa per le sue coltivazioni di tabacco, le sue grotte e una parete rocciosa dipinta con disegni e colori vivaci da un’artista locale. Vi troverete immersi nel verde, nell’Italia di 60 anni fa, piccoli villaggi, contadini a spasso con i loro ciuchi e i loro cavalli. Se avete tempo godetevi più di un giorno nella zona, magari facendo anche qualche bella passeggiata a cavallo.
Sempre partendo dall’Avana se volete passare una giornata in relax, lontano da musei, monumenti e chiese, con l’autobus pubblico in poco tempo si raggiunge una delle più belle spiagge di Cuba, Playa d’Este. Spiaggia bianca, acqua cristallina e buon cibo a prezzi modici.
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Cienfuegos
Continuando a visitare Cuba, ci siamo spostate nella città di Cienfuegos (costa sud dell’isola) con Viazul, servizio di autobus che collega le maggiori città cubane, il mezzo sicuramente più efficiente, confortevole e economico che ci sia per gli spostamenti dei turisti.
Arrivati a Cienfuegos, alla stazione degli autobus abbiamo trovato subito Lorayne, la proprietaria della casa particular che avevamo fissato tramite la signora che ci ha ospitato all’Avana. Lorayne è stata una padrona di casa perfetta e in fondo ci è dispiaciuto trattenerci da lei soltanto una notte. La giovane insegnante parla abbastanza bene italiano e ci ha accolto spiegandoci, cartina alla mano, la città e le sue attrattive principali.
Arrivate in città ci siamo dirette verso la pizza principale Jose Marti. La pizza è essenzialmente un piccolo parco con al centro appunto il monumento dell’eroe sudamericano, un arco di trionfo ad una estremità, e ai lati i bellissimi edifici della Cathedral de la Purísima Conception, il Teatro dell’Opera Tomàs Terry e il Municipio. Le strade più affollate, con ristoranti e negozi sono San Fernando e Paseo el Prado. Per visitare il viale sul mare e Punta Gorda, il quartiere più ricco, ci siamo affidati a Jorge e il suo cavallo che con il loro carretto ci hanno scorrazzato un paio d’ore per la città. Lungo il tragitto abbiamo potuto vedere Palacio de Valle e Palacio Azul, edifici entrambi risalenti ai primi del ‘900 e costruiti con uno stile eclettico che varia dal barocco, al romanico, al gotico. Inoltre molto affascinate è stata la visita al cimitero storico della città, La Reina. In cambio di un offerta libera la guida vi racconterà la storia del cimitero e vi farà conoscere i personaggi più interessanti che li vi sono sepolti.
Ciò che ha reso interessante questo pomeriggio è anche alla nostra guida Jorge. Nel nostro mix di italiano e spagnolo, il ragazzo di 23 anni ci ha parlato della sua vita, e di come non sia mai uscito da questa città, o meglio, da questo paese, di come L’Avana l’abbia solo vista in tv e di come non ci si vedrebbe mai a vivere perché, a suo parere, è una città troppo caotica, di come la sua fidanzata lo abbia lasciato per un altro che ha la macchina. Insomma, racconti di altri tempi.
Cienfuegos in una giornata si gira bene, per questo abbiamo deciso che il giorno dopo ce ne saremmo andate verso Trinidad. Comunicata la decisione alla nostra padrona di casa, lei decide di affidarci al suo taxista di fiducia, soprannominato “El Loco”, perché una delle poche persone che invece di percorrere la strada principale per raggiungere Trinidad, è solito attraversare la montagna e le sue strade sterrate. La mattina seguente dunque partiamo, decidendo di fermarci lungo il tragitto alle cascate del Nicho. Si tratta di un bel parco naturale, nel quale le cascate formano laghetti, dov’è possibile fare il bagno, e meravigliosi scorci e panorami. I suoi itinerari non sono lunghissimi e quindi adatti a tutti (se ci sono riuscita io!). Dopo una breve sosta per il pranzo in una paladar (ristoranti privati, in casa di famiglie), ripartiamo verso la montagna.
Nonostante un po’ d’ansia per l’auto rugginosa che cascava a pezzi, le strade dissestate e lontane dalla civiltà, questo viaggio in macchina si è rivelato uno dei più bei momenti della vacanza. Il nostro taxista (mannaggia non mi ricordo il nome!) conosceva bene la zona, si fermava spesso per permetterci di fare foto a panorami mozzafiato, fiori e piante. Abbiamo poi portato del cibo a due persone anziane che vivono solamente del loro orto, isolati in una casetta in montagna, facendo attenzione ai chicchi di caffè che essiccavano sul loro viottolo, e dato un passaggio ad un bambino piccolo che stava percorrendo un paio di km per tornare a casa dalla scuola. Ore di auto nel niente, qualche contadino sul ciuco o sul cavallo, il sole che si scorgeva a tratti fra i rami degli alberi, il vento e nient’altro.
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Trinidad
Scavalcata la montagna arriviamo finalmente a Trinidad.
Trinidad, soprannominata la “città museo” dell’isola di Cuba, è un paese carinissimo, tra i meglio conservati dell’isola, con il suo selciato e le sue case coloniali è stata dichiarata Sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1988. Fulcro principale del paese è la Plaza Mayor, intorno alla quale sono situati edifici centenari sedi di musei. Nella strada principale da non perdere il locale storico Canchanchara che serve un famoso cocktail dallo stesso nome. Le sere sono animate dalla musica e dalla folla che si riunisce all’aperto davanti alla Casa della Musica, dove la serata prosegue fino a tarda notte con tanti giovani che ballano la salsa su qualsiasi musica il deejay metta su. E quando rientrerete in casa alle 3 di notte non stupitevi nel trovare persone molto anziane ancora a giro.
Fuori dalla città, se volete passare una giornata su una delle famose spiagge di Cuba, potete visitare la famosa Playa Ancòn.
Purtroppo la nostra settimana all’avventura finisce qua e ci aspetta una settimana di relax a Varadero.
Tornassi indietro avrei trascorso anche la seconda settimana da nomade, ma quel che è fatto è fatto… si impara viaggiando ad organizzarsi sempre meglio.
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Varadero
Su visitare Varadero non c’è molto da dire, almeno per quello che abbiamo potuto vedere noi, si tratta della metà turistica per eccellenza dell’isola di Cuba; tanti italiani, canadesi e inglesi, mare bello, e per fortuna le escursioni. In villaggio c’è un’ampia scelta, non solo di destinazioni ma anche di tour operator con i quali prenotare confrontando i prezzi. Noi abbiamo optato per Guamà, dove abbiamo navigato con una piccola imbarcazione in un grande lago pieno di isolotti su uno dei quali è stato ricostruito un villaggio Tainos, gli aborigeni della zona, visitare un parco pieno di coccodrilli e le spiagge della Baia dei Porci. La seconda escursione invece è stata nell’isola di Cayo Blanco, dall’acqua cristallina, e successivo bagno con i delfini.
Visitando Cuba si notano i numerosi murales, cartelloni con le facce degli eroi della rivoluzione e le loro frasi più famose. Per perpetrare ancora il mito della rivoluzione, accendendo la tv vediamo quotidianamente programmi dedicati alla storia della rivoluzione e dei suoi protagonisti, e giornalisti intenti ad elogiare con immagini patinate le eccellenze cubane, in particolare il sistema scolastico.
Due settimane splendide che sono passate troppo veloci, con il rimpianto di non essere riuscite a visitare Santa Clara, sede del Mausoleo del Che, e il sud dell’isola.
Ma in fondo si tratta solo del primo viaggio a Cuba…quindi, chissà.
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Messo nei preferiti, sarà probabilmente il mio viaggio agostiano!!! Ed il tuo post mi sarà molto molto utile!!
Grazie! E’ stato il mio primo post, è un po’ bruttino avrei potuto fare molto meglio ma finire nei preferiti è una bella soddisfazione 😉
Ho adorato Cuba, ti invidio e ti divertirai tanto! 😉
[…] che stavi cercando si trova qui, sul mio nuovo […]
Le prime tre tappe saranno anche mie ^_^
Non vedo l’ora di fare questo viaggio!!!!!!
Si ho visto! 🙂 Mi sono un pentita della seconda settimana in villaggio…qualche giorno di mare mi ci voleva, ma sarebbero bastati 3 giorni!
Ti divertirai un sacco…e farai delle bellissime foto! Buon viaggio
Le prime tre tappe saranno anche mie ^_^
Non vedo l’ora di fare questo viaggio!!!!!!
Si ho visto! 🙂 Mi sono un pentita della seconda settimana in villaggio…qualche giorno di mare mi ci voleva, ma sarebbero bastati 3 giorni!
Ti divertirai un sacco…e farai delle bellissime foto! Buon viaggio