“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è”, diceva Marcel Proust. E non potrebbe trovarmi più d’accordo, così come quasi sicuramente sarete d’accordo voi che mi leggete.
Prendendo spunto dall’hashtag lanciato da Emanuele di Rec your trip (#PeopleInAShot), in questo post parlo delle persone che “fanno” i viaggi, e delle fotografie che me lo ricordano.
Chi ama viaggiare, non solo andare in vacanza, ma Viaggiare, adora anche conoscere nei suoi viaggi persone. Persone che inevitabilmente sono diverse da noi; persone che parlano lingue diverse, seguono religioni diverse, vestono in modo diverso, vivono in modo diverso. È necessario guardare aldilà del proprio naso, immergersi nelle menti degli altri, negli occhi degli altri.
Il viaggio che più mi ha dato la possibilità di stare a contatto con persone così lontane da me culturalmente è stato senz’altro quello a Cuba. In questo viaggio sono proprio le persone che hanno fatto la differenza: i loro racconti, i loro modi di fare, le loro esperienze, i loro sorrisi, le loro case.
E allora nonostante la qualità pessima delle foto, di cui mi rammarico ogni giorno, mi emoziono ancora oggi a rivederle e ricordarmi come fosse ieri le sensazioni che i quei giorni ho provato: curiosità, stupore, allegria, dispiacere.
Si va dal ragazzo della mia età che per vivere guida una “carrozza” con il cavallo, che con malinconia ci raccontava di essere stato lasciato dalla propria fidanzata per un altro ragazzo che invece possedeva un auto. Da quelle parti non molti se ne possono permettere una.
Poi c’è la tenerissima coppia di anziani che vive sperduta tra le montagne vivendo di quello che la terra dà loro, e di qualche regalo che i passanti più assidui donano.
I bambini che con la loro uniforme vanno a scuola percorrendo anche dei chilometri a piedi, come quello a cui abbiamo dato un passaggio sulle montagne sperdute vicino Trinidad.
E poi c’è quel personaggio, quello che incarna il tipico cubano da cartolina (a parte il sigaro in bocca). Quel cubano che ti fa quasi pensare alle leggende che vogliono John Lennon, Elvis, ancora vivi da qualche parte. Lui potrebbe essere il Che.
Monumenti, musei, paesaggi, natura, mare, ma niente rende bello un viaggio quanto incontrare e confrontarsi con culture così lontane dalla nostra. Solo quello che non conosciamo ci può spaventare. Vedere lontano, guardare non solo con gli occhi quello che c’è in superficie, ma guardare anche con la testa e con il cuore ci permette di cogliere nuove sfumature e lati positivi che non avremmo mai pensato di poter trovare. Ed è sempre bello ricredersi.
[…] di Sara Esploratrice ci porta a Cuba e ci regala tante foto della vita quotidiana cubana, una realtà con un profondo […]
Ho amato Cuba dal momento in cui sono scesa dall’aereo! E su questo ho avuto modo già in altri post di confrontarmi con Sara. Cuba è quel luogo dove le persone locali cercano il contatto con il mondo e i viaggiatori riscoprono l’umanità. Buon viaggio a te, Emanuela, che ad Agosto sarai lì… Porta il mio saluto in quella terra meravigliosa e divertiti, parla, balla e ascolta… 🙂
Ops… Emanuele. Scusa, errore di battitura…
Hai proprio ragione, Francesca! 🙂
Quanto mi fa piacere abbia aderito a questo hashtag, e mi fa ancora più piacere che tu abbia parlato di Cuba, il viaggio che ho in programma per agosto e da cui spero di tornare pieno di emozioni come te. Brava Sara! Come hai fatto tu, è bello tramite #PeopleInAShot cercare di vedere le cose da un altro punto di vista e cercare di immedesimarsi, cosa che fa indubbiamente crescere!
E’ stato un piacere partecipare, questo argomento mi tocca veramente molto! Divertiti a Cuba, ti invidio tanto 😉