Qualche mese fa nel consueto sms serale di mia sorella che si è trasferita a Londra, leggo: “A Trafalgar Square c’è un gallo blu gigante! O.o”. Non indagai oltre, fino a quando sono andata anche io qualche giorno a Londra.
Questa volta, ad aspettare me a Trafalgar Square, c’era lo scheletro di un cavallo! A questo punto mi sono dovuta informare…
Nella famosa piazza, ai quattro angoli ci sono quattro pilastri o plinti (plinths): uno sormontato dalla statua di re Giorgio IV a cavallo, uno con il generale Sir Henry Havelock, uno con il generale Charles Napier e uno vuoto. O meglio, il Fourth Plinth era destinato ad ospitare la statua di Guglielmo IV ma a causa della mancanza di fondi è sempre rimasto vuoto.
Nel 1999 la Royal Society of Arts fu incaricata di occuparsi del pilastro con un progetto ad hoc. Per questo vennero commissionate tre opere ad importanti artisti contemporanei che furono esposte sul Fourth Plinth nei tre anni successivi.
Nel 2003 la gestione di Trafalgar Square passò nelle mani del sindaco e del suo staff che diedero vita alla Fourth Plinth Commission.
Dal 2005 ad oggi 7 opere sono state esposte, eccole:
“Alison Lapper Pregnatn” è la rappresentazione dell’omonima artista, nata con una grave malformazione fisica. L’artista Marc Quinn dice che l’ispirazione è dovuta al fatto che “non esiste nessuna rappresentazione positiva della disabilità nella storia dell’arte pubblica”.
Nel 2007 tocca a un modellino che trae la sua forza dal gioco di colori e luce che il vetro avrebbe scatenato.
Nel 2009 Gormley allestisce un’esibizione dalla durata di 2400 ore che ha dato l’opportunità a 2400 persone di parlare e fare ciò che volevano per un’ora ciascuno sopra il Fourth Plinth.
Poi è stata la volta della riproduzione della HMS Victory, la barca di Nelson; la prima opera che si ricollega proprio al simbolismo dell’intera piazza che ricorda appunto la battaglia di Trafalgar e il comandante Nelson, che si erge sulla colonna centrale della piazza.
Elmgreen e Dragset celebrano attraverso la loro opera la giovinezza e la speranza, una rappresentazione che vuole contrastare l’abitudine di raffigurare nell’arte pubblica solamente figure di uomini anziani.
Ecco poi il gallo che a Londra ha accolto mia sorella. Secondo l’artista l’opera simboleggia “rigenerazione, risveglio, forza”.
Ed infine l’opera che attualmente si trova sul Fourth Plinth e che ha accolto me nel mio primo viaggio nella capitale britannica. Si tratta del Gift Horse di Hans Haacke, lo scheletro di un cavallo, ironico rimando alla statua equestre di William IV che sarebbe dovuta stare lì secondo i piani originari. L’opera non manca però di interpretazioni più ambigue e contemporanee sul rapporto tra denaro e potere; legato alla zampa anteriore c’è una fascetta elettronica che riporta l’andamento della borsa di Londra.
Qual è la vostra opera preferita che ha avuto l’onore di salire sul Fourth Plinth? Io devo dire che mi è dispiaciuto molto non poter vedere il gallo blu, anche solo per quell’effetto di rottura e spiazzamento che quel colore brillante sicuramente dava a Trafalgar Square.
Con mia sorella a Londra non faccio altro che pensare alla prossima volta in cui ci tornerò, ultimamente cerco offerte per i voli per Londra con Fly Go. Provatelo anche voi se siete interessati alla meta!