la Parigi che sognavo

Posso dire che Parigi mi ha un po’ deluso? Forse sì, ma non per questo posso dire che Parigi non mi sia piaciuta.

Questo perché il viaggetto a Parigi si è rivelato una mezza sventurae gli imprevisti non hanno sicuramente contribuito a predispormi nel giusto mood per accogliere questa città a braccia aperte e sorriso a 32 denti. Così come invece mi ero immaginata di fare tutta entusiasta dopo libri e film dedicati a lei.

Iniziamo dal fatto che la sera della partenza in aeroporto veniamo subito avvisati che l’aereo in arrivo da Parigi non si sapeva se sarebbe riuscito ad atterrare a causa del forte vento (ma quale vento? Misteri di Peretola – l’aeroporto di Firenze, per chi non lo conoscesse). Per fortuna tutto si risolve per il meglio e partiamo con soli 20 minuti di ritardo. Una volta arrivati al nostro albergo ci accorgiamo che la camera non era esattamente come ce l’aspettavamo. Era buia, angusta, stretta, polverosa. Ok, coraggio, dobbiamo starci poco in albergo.

Usciamo la mattina seguente e il forte vento e la pioggerella non ci abbandoneranno per tutta la giornata. Ok, possiamo sopravvivere anche a questo.

Il bello deve ancora venire. Nel pomeriggio una mail dell’Air France ci avvisa che ci sarà uno sciopero e il nostro volo di ritorno non è garantito. Presto detto passiamo il weekend a cercare in continuazione la wifi prima in attesa di ulteriori istruzioni da Air France, poi per capire come muoversi una volta comunicato la cancellazione del volo e infine per cercare di fare il check in online del nuovo volo che ci farà perdere mezza giornata di soggiorno a Parigi, fare pure uno scalo e atterrare a Bologna invece che a Firenze. Insomma, tutta una grande ansia per le risposte di Air France che non arrivavano e per l’impossibilità di fare il check in online su qualsiasi sito, visto che la compagnia una volta confermato il nuovo volo ci aveva abbandonato senza nessuna indicazione sulla nuova prenotazione.

Bene. Potevo io riuscire a godermi a pieno Parigi in 3 giorni appena con questi turbamenti? No.

Quindi se Parigi mi ha lasciato un pochino di amaro in bocca me ne voglio prendere tutte le colpe. Io, il meteo e Air France.

Ma veniamo a lei, a Parigi.

La Parigi che mi ero sognata era esattamente quella delle immagini che vi lascio qui sotto. Per tanto tempo ho immaginato i bar con i tavolini sulla strada con camerieri in doppio petto e clienti eleganti, il pain au chocolat caldo alla mattina, signore in bicicletta, vetrine enormi e super colorate, la Shakespeare & Company, tanti giovani. Non sono riuscita a godermi tutto questo a pieno, ma qualcosa l’ho scovato..e me lo tengo stretto!

caffè a Parigi

fiori a Parigi

metropolitana a Parigi

dolci a Parigi

montmartre

macarons

mangiare a Parigi

in posa a Parigi